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Un viaggio nella mia fantasia canina

 

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» Nota 1: Breve introspezione nella natura canina

» Nota 2: la Leadership secondo per secondo

Cinosophia: un viaggio nella mia fantasia canina

 

Raffaello: La Scuola di Atene  (1509-1510)

Palazzo Vaticano: Stanza della Segnatura

 


Ricerca libera:

 

Questa notte nel dormiveglia ho inventato una parola ispiratrice che cercavo da tempo:

 

Cinosophia

 

Devo analizzarla meglio questa parola ma credo sia più azzeccata di “Cinoantropologia” o "Zooantropologia" nel descrivere il tipo di viaggio che vado percorrendo: non una trattativa scientifica e neppure una discussione filosofica sul cane o sulla comunicazione cane-uomo ma piuttosto un spaziare libero tra i miei pensieri e il mio modo di pensare dove il cane ha una centralità solo in quanto Ente più prossimo a noi per analogia etologica nella scala dell’essere animali (e ovviamente perché il cane è stato il compagno di viaggi della mia vita).

 

Continuamente i miei amici mi chiedono di scrivere sull’addestramento del cane e insegnare il mio modo di comunicare con lui ma continuamente, nel tentativo di scrivere su questo argomento, finisco a discutere sul mio modo di pensare al cane e sull’attrazione che questo pensiero ha sulla mia filosofia di vita e finisco a parlare di tematiche filosofiche relative all’Essere, alla Storia, al Linguaggio, alla progettualità, all’Archittetura, alla Politica, alla Psicologia e alla Sociologia.

La tematica cinofila diventa quasi un pretesto per parlare della differenza, del concetto di soglia e del rapporto di analogia che continuamente tradisce una subdola mistificazione della Verità.

Vorrei cercare di uscire dalla speculazione e cercare di stravolgere la logica e la sua creatura più pericolosa la scientificità per camminare su un sentiero più aperto e personale che “apra” una strada più intima con la nostra possibilità di interagire con il cane.

Un pensare e dialogare, un fare della cinosophia, appunto, che ci permetta di aprire porte nuove e modi di guardare al cane in una prospettiva del possibile aperta all’essere, più creativa e ricca di fantasia come frutto di un pensare della mente particolarmente aperto alla possibilità dell’essere e ad una percezione totale della natura, anche se magari meno scientifico, usando la Dialettica, la Critica e la Scienza solo come strumenti chirurgici più o meno affilati per aggredire l’argomento e cercare di inserirlo nel contesto di una Realtà Storica più o meno accorta e più o meno vera.

Voglio parlare del cane come esperienza personale e dialogare cercando di coinvolgere tutte le sfere della conoscenza che tale esperienza ha aperto, nella mia vita con i cani, senza dover ogni volta dimostrane la scientificità e il loro indice di realismo.

Forse sarà più un Romanzo o, più semplicemente, una specie di Diario, che non una discussione filosofica e anche quando parlerò di tematiche più tecniche non terrò a freno, ma, anzi, lascerò completamente libera, la mia abitudine di divagare per sentieri nuovi e inesplorati.

Voglio parlare al rigore scientifico con la ragione del cuore e nella presunzione dello scontato e del ovvio, insidiare il dubbio, smuovere l’eccesso di certezza, con il sentimento, far dialogare la perfezione del classico con la libertà del  romanticismo, scandalizzare quando c’è troppa morale, liberare il pensiero dai preconcetti, spingere l’azione verso l’arte e l’esperienza verso la libertà, rivelare la verità dell’essere attraverso la sua apertura al possibile, svelare il diabolico per ricomporre il simbolico, vegliare sul linguaggio per prendersi cura della verità, guardando all’essere con apertura piuttosto che con troppe certezze.

 

Anche la “raccolta” del pensiero in temi dovrebbe avere un palinsesto aperto e flessibile alla lettura,  non necessariamente unitario ma aperto al divenire dei possibili modi di lettura e di analisi.

Una raccolta di argomenti non necessariamente consecutivi per cui i capitoli dovrebbero avere un ordine di lettura in base ai vari interessi e la prospettiva d’indagine che il lettore preferisce, fornendo oltre che un sistema di lettura dinamico anche una sorprendente novità nella possibilità di spaziare in tutte le direzioni possibili scoprendo percorsi nuovi ad ogni rilettura.

 

 

Per chi invece si vuole avvicinare in modo scientifico (e meno “strano” e/o “creativo” del mio modo di guardare forse esageratamente pieno di dubbi e poche convinzioni) al mondo della vera Cinofilia e vuole farsi una conoscenza a 360 gradi eludendo il rischio della forte tendenziosità e magari anche tediosità del mio modo di approcciare alla tematica del Cane “preso sul serio” ( giusto per citare il titolo di uno dei più bei libri scritti sul cane, e per il cane, dal mitico e intramontabile Eberhard Trumler), conviene che visiti il fantastico ( ed esageratamente esaustivo e, a volte perfino, ipersemantico a livello di una salutare indigestione di informazioni “perfette” senza perdere la genuinità di una lettura piacevole e ricca di sorprese, soprattutto, per la straordinaria acutezza intellettuale e conoscitiva del loro maestro Mario Canton) sito di Cinognostica on-line del Dog-Judging:

 

http://www.dogjudging.com/2003/index.php

 

 

 

Un trampolino di lancio verso il mondo della Cinofilia Pura e dove potete trovate tutto quello che avreste voluto Sapere sul Cane e che non avete mai osato chiedere!

 

 

 

D’altronde la mia trattazione della tematica Cinofila non è, e non vuole essere, quella di uno scrittore ne tantomeno quella di un rigoroso scienziato ma piuttosto vuole essere solamente l’esternazione, magari un po’ sfrenata, ma assolutamente sincera e intimamente personale, delle “Fantasie dell’ Essere” di un Architetto che ha preferito vivere con i cani piuttosto che costruire case e che crede che l’essere Architetti e fare architettura, nonché il costruire idee e creare  un pò di crisi dove le cose sembrano esageratamente ovvie, non abbia di per sé nessuna necessità di esprimersi attraverso l’elemento edilizio, senza nulla togliere a chi lo fa con Arte e Verità.

 

 

 

Credo che nessuna Ricerca che voglia penetrare veramente  nella Natura Canina

possa prescindere da una profonda rilessione sull' Aggressività.

Credo, inoltre, che l'uomo non riuscirà mai a conoscere veramente la natura più profoda, quella più autentica e vera, del Cane se prima non impara a conoscere la propria, di Natura, e a penetrare il mistero dell'oblio della sua essenza.

 

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