9_ La Diavoleria delle Displasia: Analisi della problematica delle Patologie articolari
2) Analisi della problematica delle Patologie articolari:
Tra
tutte le patologie, che meriterebbero una certa attenzione, quella
particolare, riguardante le Patologie Articolari, mi sembra una delle
più insidiose e pericolose, perché nasce da una promessa di sicurezza
davanti ad uno scenario di terrore, e dove la scelta del tipo di “cura” a
volte crea molti più danni della stessa malattia.
Voglio
cercare di fare solamente speculazioni logiche e facilmente
interpretabili dal buon senso comune senza scendere troppo nell’aspetto
scientifico e veterinario della patologia, in quanto non voglio
criticare la “Ricerca” ma la sua estensione interpretativa nel pensiero
della “cura” pur anche affrontando la leggerezza con cui oggi, con la
massima indifferenza, si “rovina” un lavoro di Selezione ben più antico
della Veterinaria stessa con una classificazione legislativa del tutto
precaria sia dal punto di vista scientifico che metodologico.
Eccovi Fior d'Acqua Chili, Paprika e Ketchup
Purtroppo,
quasi sempre, in ultima analisi, l’intervento umano appare, nella
Natura, quasi sempre con una dirompente forza distruttiva che diventa
più pericolosa che mai quando è mascherata dall’apparente, ma
convincente, buona volontà e dalle intenzioni più generose e
altruistiche.
Allora incominciamo a ruota libera, magari con
qualche ripetizione dovuta all’empatia che provo per questo argomento, e
pensiamo alla organizzazione speculativa delle idee in un secondo
tempo, se ne varrà veramente la pena di soffermarci su una tale inezia:
Oggi,
dopo 20 anni, il mio Allevamento di Golden e di Labrador, con severa
Selezione nel usare solamente Riproduttori con le “esenzioni” Ufficiali
dalle Patologie Ereditarie delle Anche, dei Gomiti e delle Patologie
Oculari, riesce ad avere dei Pedigree quasi interamente o addirittura
completamente provenienti da Riproduttori nati da noi e/o comunque
controllati per le Patologie Ereditarie.
Il risultato è
abbastanza straordinario e credo di essere, molto probabilmente, l’unico
in Italia, e forse non solo in Italia, che riesce ad annoverare questo
record, almeno nell’Allevamento dei Retriever.
Questo,
indubbiamente è uno dei miei migliori “Biglietti da Visita” che mostrano
concretamente che Allevo delle realtà e non delle banali promesse.
un "ciccione" di Labrador del Fior d'Acqua
Chiunque
venga ad acquistare un cucciolo da me avrà la possibilità della massima
trasparenza nel poter ripercorrere, attraverso la Documentazione
Ufficiale, la Storia delle esenzioni da tali Patologie in tutta la
genealogia presente nel Pedigree e se vuole, attraverso i vari Pedigree
degli Avi, può ripercorrere anche tutta la Storia della Linea di Sangue
da cui proviene il cucciolo.
Certamente questo è una ottima
Garanzia sulla qualità del cucciolo sia da un punto di vista della
Salute Genetica che dal punto di vista della Tipicità del cucciolo
ceduto ( e per tipicità si intende che il cucciolo ceduto proviene da
una famiglia che ha tutti i caratteri e i tratti specifici e propri a
quella razza).
Di più di cosi, oggi, un Allevamento, per
quanto specializzato, professionale e animato da tutta la buona volontà
che si vuole, non può materialmente offrire.
Di questo sono profondamente orgoglioso!!!
Ma posso affermare che il cucciolo è esente dalla probabilità di avere questo tipo di rischio biologico ?
Posso
affermare, dopo tutto questo lavoro e tutti i sacrifici fatti, e con il
raggiungimento del risultato che tutta la sua parentela,
statisticamente significativa, è esente da tali Patologie, e che il
cucciolo, che cederò a 60 giorni, non potrà avere una Displasia delle
Anche o dei Gomiti ?
No!!!... non è possibile!!!... perché
nonostante tutto, il cucciolo, ceduto a 2 mesi, potrà lo stesso avere,
un domani, giunto a fine del suo sviluppo scheletrico, questa subdola
Patologia!
Certamente non sarà colpa dell’Allevamento, ma è
comunque una magra soddisfazione che tutto il lavoro fatto in 20 anni di
Allevamento, rimanga un semplice “Biglietto da Visita” con il quale si
mostra la serietà professionale e la buona fede dell’Allevatore ma non
si possa dare alcuna Garanzia reale sulla salute futura del cucciolo,
almeno per quanto riguarda le Patologie Ereditarie.
Con ciò
non voglio dire che la probabilità di ereditare una Patologia Articolare
come la Displasia delle Anche e dei Gomiti, come anche quelle oculari,
non siano certamente inferiori in un buon Allevamento che ha fatto
Selezione rispetto a questi parametri.
Ovviamente, se dovessi
acquistare un cucciolo preferirei che provenisse da una parentela
esente, piuttosto che non, da tali Patologie di carattere ereditario.
Questo vuol dire semplicemente buon senso!!!
...per fortuna che avevo una displasia di terzo grado, altrimenti restavo in Allevamento
Neppure
acquistando un cucciolone, di 7-8 mesi, con delle Lastre Preventive già
eseguite e attestanti l’esenzione da tali Patologie, non è possibile
avere la totale garanzia, perché fino all’ultimo momento il risultato
può essere stravolto da una frammentazione di un processo coronoideo di
un gomito o da un segno di Morgan nelle radiografie delle anche o dalla
crescita imprevista e improvvisa di un’osteofita, essendo la Patologia
una “Patologia dello sviluppo” e dipendente anche dal tipo di vita che
farà il cucciolo durante il suo primo anno di crescita.
Ma allora cosa succede dopo l’anno di età ?
Perché
una volta fatta la Lastra Ufficiale ad un anno si considera il soggetto
adatto o no alla riproduzione, punto e basta, e quello che succede dopo
non interessa più a nessuno?
Perché l’OFA, gli “americani”,
invece non accettano cani al di sotto dei 2 anni, in quanto non
considerano la crescita ancora stabilizzata e completa?
Come
mai queste Patologie dello Sviluppo non si riescono ad eliminare o,
almeno, contenere in modo significativo, e non se ne scopre e studia la
formulazione genetica?
Il motivo si addice al fatto che si
tratta di Genetica quantitativa, poligenica e multifattoriale, ovvero
affidata a più geni e alla loro interazione che non è controllabile in
modo stabile e deterministico e dall’ambiente in cui il cane vive il suo
sviluppo giovanile.
Ma non si potrebbe capire attraverso
l’analisi della discendenza se un Riproduttore è un buon Riproduttore o
no e se magari ha anche una specifica capacità di migliorare la
trasmissibilità di tali problematiche?
Nella mente
dell’Allevatore questa “conoscenza”, certamente un po’ pragmatica, è
sempre presente, ed è il carattere più peculiare e la competenza
specifica più importante che lo distingue veramente e profondamente dal
semplice commerciante di cani.
Ma la conoscenza di un numero,
comunque sempre relativo e troppo limitato, di dati sufficienti per
formulare una ipotesi abbastanza attendibile su cui fondare l’uso di un
Riproduttore richiede troppo tempo e va al di là della vita del
Riproduttore stesso e i dati sono comunque molto frammentari e difficili
da ricomporre in un Puzzle che ricostruisca un’immagine
storico-scientifica sufficientemente nitida.
ma chi dice che la neve è fredda?
In
Verità gli strumenti per fare una salto in avanti, nel controllo di
tale Patologia, esistono già, da un punto di vista scientifico, come ad
esempio il Calcolo del Indice Genetico che darebbe informazioni non solo
sulla Salute Genetica dei Riproduttori ma anche sulla loro capacità di
trasmissibilità di tale Salute nei figli da essi prodotti e dove le HD
A-B-C-D-E, e analogamente, i ED 1-2-3, per i gomiti, non hanno più alcun
significato, in sé, ma si relazionano ad un’indice che stabilisce
quanto questi valori possono o no essere trasmessi in forma migliorativa
o peggiorativa nella discendenza aggiungendo ad un dato asettico e
banalmente classificatorio anche un aspetto qualitativo.
Prima o
poi con i tempi della diplomazia politica, gli “Enti” che si sono
assunti l’impegno del “Miglioramento e della Salvaguardia della Razza”,
che sono le Società Specializzate, prima, l’ENCI poi, per arrivare, alla
fine, alla FCI, riusciranno a trovare un comune accordo per
intraprendere questa impervia a tortuosa strada che sicuramente
migliorerebbe la condizione di salute genetica dei nostri cani da un
punto di vista delle Patologie Ereditarie delle anche e dei gomiti, pur
spalancando una terribile porta alla “spaventosa” incognita sulla
conservazione della tipicità della razza e della conservazione o del
dissipamento del Pool genetico che ne ha forgiato l’attuale qualità.
Certamente
si farebbe, già, un passo avanti se le Società Specializzate e i Club
di Razza avessero un maggiore profilo tecnico e le informazioni fossero
più complete e trasparenti e fornissero ad esempio uno strumento come il
Progeny Test,(vedi link),
come in Inghilterra, ovvero, la pubblicazione della situazione
dettagliata sui Riproduttori e le cucciolate da loro prodotte e
fornissero i risultati ottenuti nella qualità delle esenzioni ufficiali
delle Patologie Ereditarie nei vari figli nati dai vari accoppiamenti
fatti, oggi accuratamente oscurati dietro al sipario della Privacy.
Oggi
per troppa paura o incertezza si continua su questa strada “poco
virtuosa”, con l’introduzione, solamente, di inutili ed penalizzanti,
ulteriori “vincoli”, riguardante prettamente e banalmente i “singoli”
Riproduttori, ma senza aggredire il problema da un punto di vista
genetico e, soprattutto, reale.
Ormai lo sanno anche i
“bambini” che da due cani “Selezionati” e/o “Campioni”, possono nascere
degli “orrori” e che da due Riproduttori con entrambi HD A / ED 0:0
possono nascere soggetti fortemente displasici e viceversa, con un tasso
di probabilità estremamente euforico.
Preciso che questa
non è un’ affermazione ne ipocrita ne, tantomeno, cinica e che è logico,
e di buon senso, scegliere Riproduttori con più controlli possibili,
magari anche tipici ed equilibrati caratterialmente, per cui, è sempre
preferibile, la scelta di rivolgersi ad Allevamenti riconosciuti
dall’ENCI e dalla FCI e che offrono la “garanzia” di avere riproduttori
selezionati e controllati per l’esenzione delle patologie ereditarie!!!
Però,
fin tanto che non si pubblicani i risultati sulla discendenza e non si
studia la trasmissibilità dei caratteri genetici ogni sforzo di
controllare solamente i riproduttori è del tutto vano e diventa
solamente un dispendio economico senza senso.
Per dare un taglio
decisivo a questo fenomeno di omertà e/o di “caccia alle streghe”
sarebbe sufficiente che il Pedigree venisse riconosciuto quale documento
idoneo alla riproduzione, e quindi divenire la condizione per cui i
cuccioli, proveniente da genitori in possesso di un Pedigree con tale
requisito, possano, a loro volta, avere un Pedigree da abilitare, a loro
volta, per l’idoneità riproduttiva, solamente dopo che si sono fatti i
controlli per le patologie ereditarie, più usuranti, a seconda della
razza in oggetto.
L’importanza della trasparenza porrebbe
fine a molte diatribe, e, soprattutto, alla stagnazione dei risultati
scientifici, in cui oggi si trova tutto il lavoro selettivo e
imprenditoriale dell’Allevamento.
la nostra Sandy...con la sua nuova Proprietaria che l'ha adottata
Non
si arriverà a nessun risultato utile per la riproduzione e la salute
dei nostri cani fin tanto che le radiografie le fanno solamente gli
Allevatori, come biglietti da visita della loro “serietà professionale”,
facendo “ufficializzare” solamente le radiografie che passano
l’idoneità alla riproduzione ( Attenzione: la regola che il Veterinario
dovrebbe applicare prevederebbe che, lo stesso, prima di eseguire le
radiografie sul soggetto dovrebbe registrarlo, addirittura una volta si
punzonava, Pedigree e radiografie, con un numero di riconoscimento, e
farsi consegnare il Pedigree e la documentazione firmata, dal
Proprietario, e spedire la radiografia senza esprimere un giudizio
personale, aspettando il responso della Centrale di Lettura, in modo
tale che il Proprietario non possa ritirare il soggetto una volta fatta
la radiografia!!!! Cosa che non succede affatto e, anzi, l’Allevatore,
“svezzato”, sceglie il proprio Veterinario di fiducia proprio sulla sua
capacità di leggere le radiografie in modo preventivo il più
correttamente possibile, per poter valutare prima se spedire o no le
radiografie alla “ufficializzazione”!!!), lasciando perdere ( ovvero
senza spedire le radiografie !) i soggetti affetti dalla patologia e
ceduti come soggetti da compagnia ad una famiglia che non andrà mai a
fare le radiografie in quanto, giustamente, già avvisata che il soggetto
non è ammesso alla riproduzione a causa proprio delle imperfezioni
delle anche o dei gomiti.
Non si arriverà a nessun risultato che
abbia un senso fin tanto che avviene liberamente tutto ciò, e non sarà
mai possibile avere anche pur la minima idea, ammesso e non concesso,
che serva a qualcosa questo dato, della situazione complessiva della
Razza, neppure in un solo paese, figuriamoci nel mondo, che sia
abbastanza attendibilmente, circa la condizione della razza, dal punto
di vista della qualità delle articolazioni e della gravità delle
displasie delle anche e dei gomiti e che esprima le percentuali medie di
riferimento ( oggi, la media di razza è un falso bello e buono e
qualche “scienziato” la mette anche come elemento di riferimento, nel
responso, gettando del ridicolo su tutto il sistema utilizzato per i
controllo).
Se i controlli fossero una condizione necessaria
per ottenere una abilitazione, indipendentemente dal risultato dei
controlli stessi, ovvero divenissero solamente un strumento di
trasparenza, non una condanna ideologica o, peggio, politica, e neppure
una sciocca restrizione della libertà o d’imposizione di sempre
maggiori e inutili vincoli, alla Riproduzione, che alla fine non fanno
altro che vessare ulteriormente l’Allevatore senza produrre risultati
reali, credo che tutti gli Allevatori godrebbero di un vantaggio enorme
sulla qualità dei cuccioli prodotti e sarebbero esentati da tutte quelle
fastidiose e ingiuste accuse rivolte alla loro professionalità, ridotta
troppo spesso, per similitudine, all’operato di un fattucchiere.
Se
il Pedigree riportasse tutti i dati, che abbiano una importanza ai fini
della Riproduzione, compresa la salute, concernenti il Soggetto
Riproduttore, la responsabilità della utilizzazione di ciascun
Riproduttore sarebbe ricondotta a colui che progetta l’accoppiamento ,
ovvero all’Allevatore, e si avrebbe così, oltre, che la chiara
tracciabilità di chi lo ha usato in quel determinato modo, anche delle
informazioni in più sulle caratteristiche “specifiche” di un determinato
Soggetto Riproduttore.
Questa operazione potrebbe “costare
qualche piccolo sacrificio” in un certo qual modo, politicamente
parlando, perchè, potrebbe portare ad una iniziale riduzione della
produzione di Pedigree ( ma credo che a tutti, e soprattutto, all’ENCI,
non interessi solamente la “produzione” di Pedigree ma interessi di più
che questi abbiano un valore sostanziale e tecnico il più ampio e
specifico possibile) ma sicuramente aumenterà la qualità dei
Riproduttori e i loro Pedigree avrebbero un valore maggiore e
soprattutto “racconterebbero” qualcosa di serio e di utilizzabile anche
tecnicamente.
Per quanto magari politicamente la questione
richieda un po’ di buona volontà e di sacrificio ne trarrebbero
sicuramente grande vantaggio tutti i cani, i proprietari e infine anche
tutto il mondo economico, sociale e politico che attorno a questo
binomio gira freneticamente.
La meravigliosa Fior d'Acqua Koko
Ma
oggi siamo veramente allo “sballo” se pensiamo di migliorare la qualità
genetica dei nostri cani, solamente raccomandando, per altro,
unicamente, agli Allevatori, in quanto operatori del settore, e che
quindi dovrebbero essere i più responsabili da un punto di vista
deontologico, il controllo ufficiale di tali esenzioni dalle Patologie
Ereditarie, permettendo a tutti gli altri “soggetti” la massima libertà
di fare gli accoppiamenti che vogliono, ignorando del tutto le regole,
la cultura cinofila, e scevri da qualunque deontologia, a cominciare dai
privati e da tutti quei pseudo-allevatori che si nascondono dietro
l’ambiguo quanto ingannevole appellativo di “amatori”, per finire con i
squallidi commercianti a cui interessa solamente la quantità e il
guadagno, non certamente ne la salute ne la tipicità del cucciolo.
Senza
contare, poi, la disomogeneità internazionale, per cui è possibile
importare un Riproduttore dall’Estero mantenendo valide le esenzioni
fatte nel proprio paese d’origine, basta che sia della FCI, che per
quanto giusto può sembrare, in verità non è affatto tecnicamente
corretto dal momento che i vari paesi usano sistemi e criteri nella
esecuzione dei controlli e nella lettura delle radiografie con dei
parametri completamente diversi.
In Italia esistono persino due
Centrali di Lettura Ufficiali, di estrazione ideologiche e intellettuale
completamente diverse (Vedi link N° 4 di Cinologia edizioni Scivac del
1994), la F.S.A. e la Ce.Le.Ma.Sche, a volte persino antagoniste,
riconosciute dall’ENCI, ma perché?
Perché non è una pratica
libera, consegnando così la responsabilità finale, finalmente e davvero,
alla Categoria dei Veterinari, tutti compresi?
La categoria forse non è ancora pronta per tale Responsabilità?
Mentre,
invece, sembra esserlo con la massima tranquillità e leggerezza, nella
libera decisione di fare un intervento chirurgico “radicale” fondato
sullo stesso criterio di lettura e di valutazione del tutto
inappropriato per definire la reale gravità delle displasie rispetto ad
una media attendibile della razza?
Anche perché, se
veramente sapessimo quale è la vera media della popolazione dei Golden e
Labrador Retriever, ma vale ovviamente per tutte le razze, come
probabilmente viene delineandosi con un po’ di maggiore precisione nella
madre patria inglese, dove la media si aggira attorno ad una HD D (
calcolata con il metodo BVA che conta il punteggio di un anca anziche la
somma come facciamo noi in Italia e che quindi corrisponderebbe, molto
probabilmente ad una nostra HD E, ovvero, il grado più severo!), questo
vorrebbe dire che più della maggioranza di Golden e Labrador, in
Inghilterra, avrebbero dovuto essere operati con il nostro modo di
giudicare la necessità di un intervento chirurgico, oppure, più della
metà di questi cani, non operati, dovrebbero essere tutti zoppicanti,
cosa che, in realtà, non succede affatto!!!!
Allora perché suggerire, anzi sollecitare vivamente, l’intervento chirurgico???
Ma perchè non si riconduce il criterio ad un'unica fonte inopinabile e senza ideologie politico-intellettuali?
Perché si deve formare una “casta” di Veterinari?
La
fantastica Aline Delle Grandi Ombre, della Scuola di Salvataggio in
Acqua "Onda Azzurra" di Ferrara, nel suo gioco preferito: salvare le
persone!!!
Basterebbe l’obbligatorietà dei controlli
“ufficiali” come condizione di validità dei Pedigree e la Gestione delle
Letture affidata almeno a tre responsi fatti da professionisti diversi e
che devono risultare omogenei e analoghi oppure ricontrollati ( una
questione centrale già esposta dal Dott. Aldo Vezzoni nel n° 4 della
Rivista della SCIVAC “Cinologia” nel suo presentare con un chiarissimo
articolo il programma della FSA per il “Controllo delle Malattie
ereditarie nel cane”), e i risultati valutati a sua volta da un comitato
tecnico continuamente variabile e gestito centralmente da un Ente
esterno al settore Veterinario, come l’ENCI, e che applichi, nella
gestione delle letture, delle logiche finalizzate alla riproduzione e
non le guardi, ma soprattutto non le giudichi, solamente da un punto di
vista ortopedico e che tali risultati siano animati della massima
trasparenza, con la pubblicazione dei risultati facilmente ottenibile
con una preventiva delibera di rinuncia alla Privacy.
Nella
Pennhips ( sistema di lettura di oltreoceano) molto preciso, sembra, e
applicabile già ai 4 mesi di età, viene raccomandato, dalla stessa
Organizzazione che lo ha inventato come sistema diagnostico, di non
utilizzare questo metodo per finalizzare le scelte dell’intervento
chirurgico.
Perché, invece, in Italia, la lassità articolare
e l’indice di distrazione è uno dei lasciapassare certi per l’
intervento di sinfiosidesi-pubica?
Se l’intervento
chirurgico diventasse il solo l’obiettivo di questi controlli la
trasparenza e l’obbligatorietà non avrebbe più nessuna utilità
“scientifica”, ma, diventerebbero solamente un “lasciapassare” che, in
Italia, porterebbero solamente ad un massacro di dimensioni
olocaustiche con riversamenti speculativi di carattere
politico-economico della peggiore sorte.
Insomma ci sono
veramente un’infinità di questioni in sospeso e che richiedono
fondamentali chiarificazioni, ed esiste una enorme complessità di
strategie e di interpretazioni per cui la semplice classificazione HD
A,B,C,D,E diventa veramente una questione di riduzione intellettuale e
di esplicita proclamazione della incapacità, del metodo scientifico, di
far fronte alla problematica concreta e dichiara la sua totale inerzia
davanti alla complessità e alla dinamica della vita, che applicarlo o
no, è del tutto senza significato e di alcun valore reale.